Scegliere saggiamente: come trattare la febbre nei bambini?

Prosegue il nostro appuntamento con la rubrica “Scegliere Saggiamente“, curata dal Dott. Alberto Rossi, medico specializzato in pediatria che visita presso il nostro poliambulatorio.

In questo articolo, il pediatra ci illustra alcuni consigli per come trattare la febbre nei bambini.

 

Come si tratta la febbre nei bambini?

In assenza di altri sintomi non si deve trattare sistematicamente una febbre, ma se si decide di farlo è bene far ricorso a dosaggi appropriati, evitando l’uso combinato/alternato di paracetamolo e ibuprofene. La febbre necessita di trattamento farmacologico solo se e quando provoca malessere e si associa a dolore. I farmaci di prima scelta per la febbre dei bambini sono il paracetamolo l’ibuprofene.

 

Il paracetamolo è il farmaco più usato per il trattamento della febbre nei bambini, perché, oltre a essere efficace, è sicuro nei dosaggi terapeutici. La dose terapeutica è quella necessaria per ottenere l’effetto desiderato senza causare danni ed è proporzionata al peso (come sempre accade in età pediatrica).

 

Dose consigliata:

Nel caso del paracetamolo va da 10 a 15 mg (milligrammi) per ogni kg di peso, per ogni dose assunta per via orale, ed è di 20 mg per kg per dose, se quest’ultima è assunta per via rettale (perché l’assorbimento è minore).

Superare i 20 mg/kg/dose, anche in caso di febbri elevate o di dolori importanti, non è raccomandabile, perché l’effetto terapeutico del paracetamolo oltre quel valore non aumenta. Aumenta invece il rischio di tossicità, in particolare a carico del fegato.

 

Formulazioni paracetamolo

Le gocce e lo sciroppo sono dosabili con più precisione, perciò sono la scelta migliore per i bambini piccoli; bustine e compresse orosolubili sono invece adatte per i bambini più grandi.

 

L’ibuprofene è un farmaco antipiretico di recente introduzione in commercio rispetto al paracetamolo. Ha un’efficacia contro la febbre di poco superiore (0,7 gradi centigradi in più rispetto al paracetamolo), oltre a una durata dell’effetto leggermente più prolungata (6-8 ore contro le 4-6 del paracetamolo).

Appartiene alla famiglia dei FANS (Farmaci antinfiammatori non steroidei) e può causare, raramente e in genere per dosaggi elevati e prolungati, rash cutanei, mal di pancia con possibili sanguinamenti, tossicità renale.

Dose consigliata:

La dose consigliata è di 7-10 mg per kg di peso a intervalli di 8 ore (non bisogna superare la dose giornaliera di 20-30 mg/kg di peso corporeo).

È in vendita senza bisogno di ricetta con vari nomi commerciali come “antidolorifico e antipiretico per bambini”. Per sicurezza è sempre meglio leggere attentamente il foglietto illustrativo per accertarsi dell’effettiva concentrazione del prodotto e delle dosi consigliate.
Anche l’ibuprofene si trova in molte formulazioni: le più usate sono lo sciroppo orale da 100mg/ml e da 200mg/ml e le supposte (da 125 e 60 mg)

Un corretto utilizzo dei farmaci anti-febbrili

I farmaci anti-febbrili non devono essere utilizzati con l’unico obiettivo di abbassare la temperatura corporea del bambino con febbre. Quest’ultima modalità infatti induce ad utilizzare i farmaci anti-febbrili in modo improprio ed eccessivo e molto spesso ad un uso combinato/alternato. Peccato che nella maggior parte dei casi non è necessario per la salute e il benessere del bambino, anzi comporta il rischio di incorrere in spiacevoli effetti collaterali. Come tutti i farmaci anche il paracetamolo e l’ibuprofene devono essere utilizzati alla dose corretta. È possibile sostituire un farmaco con l’altro qualora il primo non si dimostri efficace nella gestione del malessere/dolore.

 

Sebbene l’associazione dei due farmaci possa essere una scelta terapeutica indicata in alcuni casi, senza esplicita indicazione del pediatra non bisogna associare, né alternare, ibuprofene e paracetamolo, perché i loro effetti tossici, soprattutto renali ed epatici, potrebbero sommarsi e aumentare di conseguenza. In altre parole, l’associazione dei due principi attivi deve essere fatta solo su esplicita indicazione del medico e mai di iniziativa propria. Inoltre è bene che durante l’assunzione di tali farmaci il bambino beva sempre molto: la disidratazione aumenta il rischio di effetti collaterali

 

Si ricorda di non utilizzare mai senza consultare il medico, farmaci cortisonici per via sistemica
per il trattamento della febbre. I cortisonici sistemici agiscono esercitando una potente azione immunosoppressiva e possono favorire infezioni opportuniste o esacerbare infezioni virali.
La decisione di intraprendere una terapia con i cortisonici deve tenere in considerazione i potenziali rischi ed è sconsigliata per il trattamento della febbre di origine indeterminata.

 

Articolo a cura del Dott. Alberto Rossi